Leo e la sua storia
La Casa di Leo è ispirata all’esperienza di Leonardo Morghen e della sua famiglia, oggi attiva nel Comitato Direttivo dell’Associazione. Leo è nato nel 2005 con una malattia rara tuttora sconosciuta che lo costringe, con i genitori Susanna, Michele e il fratello, a dover affrontare lunghi e frequenti viaggi prima in Italia, poi in Europa e, infine, negli Stati Uniti, a Columbus in Ohio, per essere seguito quotidianamente dai medici del Nationwide Children’s Hospital.
La malattia rara e sconosciuta di Leo, il senso di incertezza e il bisogno di speranza, le difficoltà del quotidiano e la necessità di far fronte alle spese collegate alle lunghe e frequenti ospedalizzazioni lontano dalla propria casa, hanno indotto un gruppo coeso di persone a unirsi nell’intento di aiutare concretamente Leo e la sua famiglia. Il sorriso di Leo è la bussola che guida il progetto.
il progetto
Leo e la sua storia
La Casa di Leo è ispirata all’esperienza di Leonardo Morghen e della sua famiglia, oggi attiva nel Comitato Direttivo dell’Associazione. Leo è nato nel 2005 con una malattia rara tuttora sconosciuta che lo costringe, con i genitori Susanna, Michele e il fratello, a dover affrontare lunghi e frequenti viaggi prima in Italia, poi in Europa e, infine, negli Stati Uniti, a Columbus in Ohio, per essere seguito quotidianamente dai medici del Nationwide Children’s Hospital.
La malattia rara e sconosciuta di Leo, il senso di incertezza e il bisogno di speranza, le difficoltà del quotidiano e la necessità di far fronte alle spese collegate alle lunghe e frequenti ospedalizzazioni lontano dalla propria casa, hanno indotto un gruppo coeso di persone a unirsi nell’intento di aiutare concretamente Leo e la sua famiglia. Il sorriso di Leo è la bussola che guida il progetto.
L'insegnamento di Leo
E io alle persone che sono come me o che hanno altri problemi dico: “Non smettete di combattere, resistete.” Il mio nome è Leonardo Morghen e spero che tutti voi ce la farete a resistere. Un bacio.”
Leo ha lasciato un grande dono. La sua capacità di comprensione verso chiunque portasse un disagio dentro di sé e il suo esempio di vita sono stati la guida e uno degli elementi trainanti che hanno portato progetto.
La Casa di Leo vuole essere una vera casa per tutte le famiglie con bambini soggetti a lunghe e frequenti ospedalizzazioni, perché non si sentano soli nell’affrontare le difficoltà della malattia e perché possano contare su un aiuto concreto nel far fronte a tutte le necessità che si vengono a presentare: un aiuto pratico reale, un ambiente sereno in cui affrontare e metabolizzare, uno spazio in cui condividere e reagire, supportati sempre con discrezione, rispetto dei sentimenti ed empatia.
L'idea de la Casa di Leo
È con quest’intento che tra il 2012 e il 2014 l’Associazione lavora per realizzare il progetto.
La scomparsa di Leo indica la direzione e tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016 l’Associazione concretizza il progetto supportandolo con un’importante raccolta fondi.
I lavori iniziano a luglio 2017 e il 13 gennaio 2018 viene inaugurata La Casa di Leo; a marzo, viene accolta la prima famiglia.
Eos aps
Il gruppo è inizialmente composto da 26 membri – 16 adolescenti dell’oratorio di Mozzo e 10 adulti, compresi Susanna, Michele e il curato dell’Oratorio Don Andrea.
A settembre 2011 Leo e la sua famiglia sono costretti a trasferirsi in America e tra il 2011 e il 2014 l’Associazione supporta ulteriori 10 famiglie fornendo loro beni di prima necessità, alloggi, attività ricreative per i bambini, supporto per i genitori e connessioni digitali con i luoghi di origine (sembra banale oggi, ma un tablet e un contratto flat erano, allora, cose rare).